sabato 24 dicembre 2011

Quando i faraoni viaggiano: Abu Simbel

Raccontando la sua prima visita ad Abu Simbel, lo storico dell'arte Julius Meier Graefe ebbe a scrivere: "Approdammo in un punto difficile, dove ci si doveva inerpicare a fatica tra gli arbusti e ci trovammo di fronte i quattro giganti all'improvviso. Al primo istante ci sentimmo terribilmente imbarazzati, come se fossimo entrati in casa di estranei. Con le loro corone devono essere più di venti metri e poichè posano i piedi sopra uno zoccolo altissimo, non gli si arriva neppure alle caviglie. Se ne stanno lì, in perfetta pace, due per parte ai lati dell'ingresso, con la porta del tempio che è più bassa delle loro ginocchia, mentre il tutto è scavato nella pietra gialla della montagna".
Questa descrizione del colossale tempio sulla sponda occidentale del Nilo non corrisponde più a ciò che trova il visitatore del giorno d'oggi: le statue, intagliate nella pietra circa 3200 anni fa, hanno cambiato residenza, messe in fuga dalle acque del Nilo che, con la formazione dell'immenso lago Nasser, dovuto alla costruzione della diga di Assuan, le avrebbe sommerse. Fu così che l'Unesco si fece promotore di studi e progetti per il salvataggio di queste testimonianze di così grande valore.
A volere i due templi di Abu Simbel, ossia quello con le quattro colosali statue del faraone e quello più piccolo dedicato alla moglie Nefertari e alla dea Hathor, fu il faraone Ramses II. E' quindi grazie a lui se abbiamo questi templi, che sono senza dubbio una delle opere più gigantesche e suggestive che l'uomo abbia lasciato sulla terra.


Se vuoi vedere questi bellissimi monumenti, ti consiglio una bella crociera sul lago Nasser, abbinata magari anche a una crociera sul Nilo con soggiorno al Cairo oppure a un soggiorno mare sul Mar Rosso!






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